La Cina ha recentemente intensificato l'accumulo di oro, sollevando dubbi sulle sue intenzioni a lungo termine. Questa tendenza fa parte di una strategia più ampia volta a ridurre la dipendenza del Paese dal dollaro USA. Il quotazione dell'oro e il prezzo per grammo d'oro sono indicatori chiave da tenere d'occhio in questo contesto.
In questo articolo esploriamo le motivazioni alla base di questo accumulo e le potenziali implicazioni per il sistema monetario globale.
I Paesi con le maggiori riserve d'oro
L'oro, spesso acquistato sotto forma di monete o lingotti d'oro, è un prezioso bene di riserva per molti Paesi. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale (FMI), le istituzioni finanziarie e le banche centrali mondiali detengono circa 34.000 tonnellate di oro come riserva. Si noti inoltre che lo stesso FMI detiene circa 2.800 tonnellate d'oro.
La Federal Reserve statunitense (FED) da sola detiene quasi un quarto di queste riserve, ovvero 8.133 tonnellate. Gli altri Paesi della top 5 delle maggiori riserve auree per Paese sono Germania, Italia, Francia, Russia e Cina :
Gli Stati Uniti
Con circa 8.133 tonnellate d'oro, gli Stati Uniti detengono le maggiori riserve auree al mondo, secondo i dati del FMI. Questo enorme stock contribuisce a sostenere il dollaro USA come valuta di riserva mondiale.
Germania
La Germania segue con circa 3.366 tonnellate d'oro. Alcune di queste riserve sono state recentemente rimpatriate, a dimostrazione della crescente fiducia nella stabilità del metallo prezioso.
Italia
L'Italia detiene circa 2.451 tonnellate d'oro. Come la Germania, l'Italia considera l'oro una precauzione contro le crisi finanziarie e un modo per diversificare le proprie riserve.
La Francia
La Francia ha circa 2.436 tonnellate di oro di riserva. Sebbene si tratti di una quantità significativa, è leggermente inferiore a quella dell'Italia. In Francia l'oro è considerato un bene stabile, soprattutto in tempi di volatilità economica.
La Cina
La Cina ha recentemente aggiunto 16 tonnellate alle sue riserve, portando il totale a circa 1.948 tonnellate. Sebbene si tratti di una cifra inferiore a quella degli altri paesi citati, la Cina ha aumentato le proprie riserve per il settimo mese consecutivo, indicando una deliberata strategia di diversificazione e di de-dollarizzazione.
La Cina continua a de-dollarizzarsi accumulando oro
La Cina ha recentemente aumentato le proprie riserve auree, in parte in risposta a problemi di liquidità e solvibilità. Sebbene i dati ufficiali collochino la Cina dietro ad altre nazioni in termini di riserve auree, alcuni esperti suggeriscono che la realtà potrebbe essere ben diversa.
In effetti, nel 2019 la Cina ha aumentato le sue riserve auree di 74 tonnellate e nello stesso anno ha visto la sua produzione interna di oro raggiungere le 403 tonnellate. Inoltre, è il più grande importatore di oro al mondo, avendo importato circa 1.500 tonnellate nel 2019. L'acquisto di oro è quindi una strategia deliberata di diversificazione e de-dollarizzazione.
L'accumulo di oro è visto come un tentativo di de-dollarizzare e diversificare le proprie riserve. Rispetto ai Paesi europei e americani, la Cina possiede una quantità d'oro relativamente ridotta, il che rende questo accumulo ancora più significativo.
C'è una "corsa all'oro" in Cina ?
Il termine "corsa all'oro" è spesso usato per descrivere il crescente interesse della Cina per l'oro. Il prezzo dell'oro a Shanghai è aumentato di recente e la People's Bank of China ha persino incoraggiato i giovani a investire in oro.
Di conseguenza, la People's Bank of China (PBOC) ha preso un'interessante iniziativa per approvare l'investimento in oro da parte dei giovani contribuenti. Ha introdotto un prodotto sotto forma di pillola d'oro, a un prezzo relativamente accessibile, con l'obiettivo di incoraggiare i giovani a investire in questo metallo prezioso. L'idea di fondo è che i giovani possano accantonare parte del loro stipendio per acquistare un grano d'oro al mese, il che costituirebbe una strategia di investimento positiva a lungo termine.
Anche lo Shanghai Gold Exchange (SGE) svolge un ruolo cruciale nella determinazione dei prezzi dell'oro in Cina. A differenza di altri mercati, l'SGE fissa i prezzi sulla base degli scambi fisici di oro e argento, riflettendo la domanda reale rispetto all'offerta fisica. Questo meccanismo di determinazione dei prezzi rafforza la credibilità dell'oro come bene di investimento in Cina.
Infine, in Cina il metallo giallo è sempre più considerato un bene più affidabile rispetto ad altri investimenti tradizionali, come gli immobili o le azioni. Questa percezione è alimentata da una serie di fattori, tra cui la volatilità del mercato immobiliare cinese e le incertezze dei mercati azionari.
Di conseguenza, la Cina sta intensificando la ricerca di oro per diversificare le proprie riserve e ridurre la propria dipendenza dal dollaro. Questa tendenza avrà importanti ripercussioni sul sistema monetario globale e potrebbe mettere in discussione il dominio del dollaro come valuta di riserva mondiale.
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