Oggi le valute sono sempre più fragili e i metalli preziosi come l'oro e l'argento sono diventati beni rifugio. In una società in cui molti occhi sono rivolti verso l'Atlantico, dove si stanno scatenando le principali turbolenze finanziarie, la Cina sta approfittando della situazione per avere la meglio sul mercato monetario a fronte dell'aumento dei quotazioni dell'oro.
Cronologia della corsa all'oro cinese
Nel corso dei decenni, la Cina ha costruito il suo dominio economico sul mercato dell'oro, lingotto dopo lingotto. Oggi detiene un notevole monopolio sul mercato globale dell'oro fisico.
Tutto è iniziato nel 1930, con la creazione dello Shanghai Gold Business Exchange, uno dei maggiori centri auriferi dell'Estremo Oriente. Poi, nel 1950, la Banca Popolare Cinese introdusse misure per porre l'oro e l'argento sotto il totale controllo del governo centrale. Le transazioni private furono vietate.
Allo stesso modo, nel 1975, la Cina produsse 14 tonnellate d'oro, meno dell'1% del totale mondiale. Nel 1982, la Cina fece il primo passo verso la liberalizzazione del mercato interno dell'oro, aprendo un mercato al dettaglio per i gioielli. Contemporaneamente è iniziata l'emissione del Panda d'oro (oggi è la moneta d'oro asiatica più riconosciuta).
Nel 1993 è stato compiuto un secondo passo verso un mercato più aperto: il prezzo dell'oro, che fino ad allora era stato determinato dallo Stato, è diventato un prezzo fluttuante. Nel 1995, in Cina si producevano 100 tonnellate d'oro all'anno.
Il 2002 vide anche la riapertura ufficiale della Borsa dell'oro di Shanghai, un'importante svolta nella rivoluzione del sistema aurifero. Questa volta il prezzo dell'oro cinese è stato determinato interamente dal mercato e nel 2004 gli investitori hanno potuto investire le loro attività finanziarie in oro.
Infine, il mercato cinese dell'oro ha raggiunto il suo apice nel 2012 ed è diventato il mercato in più rapida crescita al mondo, con 400 tonnellate d'oro prodotte.
Una riserva aurea in crescita
Dopo oltre due anni di rallentamento, la Cina sta tornando ad acquistare oro. Nel dicembre 2022, la banca centrale cinese ha aumentato le proprie riserve di 320.000 once (circa 10 tonnellate). I motivi sono le crescenti tensioni geopolitiche, soprattutto in Ucraina e a Taiwan, il declino economico e il desiderio di accelerare il processo di de-dollarizzazione del mondo.
Sebbene la Cina abbia spesso taciuto i suoi acquisti di oro per evitare di rivelare le dimensioni gigantesche delle sue scorte, negli ultimi anni il contesto economico ha indotto il governo cinese a cambiare strategia. Pubblicando ancora una volta i suoi acquisti di oro, mostra al mondo di avere una moneta globale, con il metallo giallo visto come un vero e proprio standard monetario.
Nel corso degli anni, quindi, la Cina ha contribuito enormemente a rafforzare la posizione dell'oro sui mercati finanziari. Per oltre un decennio è stata in cima al podio dei maggiori produttori d'oro al mondo, davanti all'Australia. Il Regno di Mezzo produce circa il 15% di tutto l'oro estratto nel mondo.
RIMANERE INFORMATI
Ricevere le ultime notizie iscrivendosi alla newsletter