Oggi parleremo di una delle principali rivoluzioni della storia monetaria, quella del passaggio dalla produzione artigianale a quella industriale di denaro. Per la Francia, questa rivoluzione ebbe luogo proprio alla fine del regno di Luigi XIII e fu accompagnata dalla creazione di una nuova moneta, il Luigi d'oro.
Fin dall'antichità, la principale tecnica di coniazione utilizzata è stata la martellatura. Si chiama martellatura perché l'energia provocata dal martello sul cuneo superiore della moneta imprime il tondello e dà origine alla moneta.
Sebbene questa tecnica sia molto popolare, è comunque fonte di qualità di conio irregolare. In effetti, la qualità del conio è condizionata dalla forza d'urto del coniatore. Un fustellato mal posizionato influisce sulla qualità della moneta. Soprattutto perché, a partire dal Rinascimento, si cominciarono a coniare monete d'argento di grandi dimensioni che non erano più adatte alla martellatura. E queste stesse monete venivano spesso rifilate, cioè i bordi della moneta venivano raschiati o limati per recuperare un po' di metallo. Questo ha portato allo sviluppo di altre tecniche per ottimizzare la produzione di denaro.
Nel XV secolo fu sviluppata in Germania una nuova macchina, che fu importata in Francia e testata nel 1551. Questa nuova macchina era il pendolo, che era come una pressa che agiva per percussione del pezzo grezzo da parte dei cunei monetari, prolungati alle loro estremità da due pesanti sfere di piombo. Ma solo 100 anni dopo, alla fine del regno di Luigi XIII, e dopo alcuni miglioramenti, la moneta a pendolo si diffuse.
Per accompagnare questo importante cambiamento nella produzione monetaria, Jean Warin fu scelto per decorare la nuova moneta che doveva essere battuta con il pendolo, il Louis d'or.
Si chiama così semplicemente perché questa moneta rappresenta il re che l'ha vista nascere, Luigi XIII. Rispetto all'ecu d'oro, che era la moneta in circolazione fino a quel momento, Luigi XIII decise di abbassare il taglio della sua nuova moneta a 917 millesimi invece che a 958 millesimi.
Questa scelta si spiega con il desiderio di rifondere le monete straniere che allora circolavano in gran quantità nel regno di Francia. A quel tempo la moneta principale del regno di Francia era la pistola spagnola, con un titolo di 917 millesimi d'oro puro.
Creando la sua nuova moneta con lo stesso titolo d'oro dei pistoles spagnoli, il re dovette solo rifondere queste valute straniere per produrre la sua nuova moneta. Questo gli permise di rifondere la moneta in modo rapido ed economico.
Il movimento iniziato sotto Luigi XIII fu soppiantato solo 200 anni dopo da un'altra rivoluzione, quella del vapore e dell'arrivo del conio a leva. La Rivoluzione, questa volta francese, spazzò via ogni influenza reale e i Luigi d'Oro non sfuggirono. Nonostante il suo abbandono e la creazione del franco germinale da parte di Bonaparte, il termine "Luigi" rimase in uso per designare la moneta d'oro da 20 franchi fino alla Prima guerra mondiale.
Da David Knoblauch
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