Realizzato a partire dalla fine del III secolo a.C. durante la Seconda Guerra Punica, il denario servì come base per il sistema monetario della Repubblica Romana prima e dell'Impero Romano poi.
Il denario sostituì per la prima volta la quadrigata, una moneta r
omana prodotta pochi anni prima. Inizialmente il denario valeva dieci assi di bronzo, da cui il nome "denarius", che deriva dal latino deni, "dieci", e aes, "bronzo".
I primi denari della Repubblica romana raffiguravano al dritto una personificazione di Roma con un elmo, e i primi denari avevano una piccola "x" dietro la testa di Roma per ricordare l'equivalenza con l'asso, cioè dieci assi perun denario. Al rovescio, i Dioscuri, ovvero Castore e Polluce al galoppo sulla destra. Poco dopo appare Giove sempre con una quadriga.
Nel corso del II secolo a.C., il denario si diversifica e rappresenta altre divinità, come ad esempio Apollon.
Solo nel 120 a.C. il denario fu utilizzato come base per la propaganda da parte dei magistrati che erano responsabili della realizzazione delle monete e che non esitarono a iscrivere su di esse i nomi dei loro entenita.
Infine, fu sotto Giulio Cesare che il denario subì una svolta importante, con la comparsa di una persona vivente su una moneta.
Sebbene inizialmente fosse destinato a servire come moneta all'interno dell'epoca culturale romana, il denario divenne rapidamente molto popolare, ben oltre l'Impero Romano.
Dopo la caduta dell'Impero romano, il denario fu ripreso, utilizzato e adattato da diversi sistemi politici e monetari. Il denario è, ad esempio, l'origine del dinaro, unità monetaria aurea dell'antico mondo musulmano. Il dinaro si trova in molti Paesi, come ad esempio la Serbia. Per saperne di più, cliccate qui.
Se nulla ha predestinato il denario a una tale longevità, la storia deciderà altrimenti. Solo con l'arrivo del franco germinale il denario cessò di essere utilizzato in Francia.
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