È la prima volta da 10 anni a questa parte. La Banca Centrale Europea, attraverso il suo presidente Christine Lagarde, ha annunciato mercoledì che aumenterà i tassi di interesse quest'estate.

L'obiettivo? Per combattere l'inflazione galoppante che scuote l'Europa dall'inizio dell'anno. Una decisione che non sarà priva di conseguenze per il debito dei Paesi europei.

Lotta all'inflazione

Dall'inizio della guerra in Ucraina lo scorso febbraio e dai marasmi derivanti da due anni di pandemie, l'Europa e il mondo intero sono stati duramente colpiti da un'inflazione che non si vedeva da più di un decennio.

Ha raggiunto il 7,5% in aprile e si prevede che continuerà a salire. Diversi studi del FMI e della BCE stimano che l'inflazione raggiungerà l'8,1% a maggio e supererà il 9% durante l'estate.

Accusata di inazione per diversi mesi per far fronte all'inflazione e piuttosto riluttante a inasprire la propria politica monetaria come hanno fatto la FED e altre banche centrali del mondo dall'inizio dell'anno, la BCE ha finalmente accettato di normalizzare la propria politica monetaria.

Si prevede che ciò avvenga all'inizio del terzo trimestre di quest'anno, cioè all'inizio dell'estate.

Ponendo fine al programma di acquisto di asset e aumentando i tassi di interesse, la BCE spera di frenare l'aumento dei prezzi in Europa. Queste misure sono in linea con le aspettative del mercato.

Una politica non priva di conseguenze

Christine Lagarde è stata comunque chiara al riguardo: le misure adottate dalla BCE non saranno prive di conseguenze. Infatti, questa politica dovrà essere accompagnata da uno sforzo per ridurre il debito pubblico degli Stati dell'Unione Europea.

Secondo diverse fonti, ogni aumento dell'1% del tasso di interesse della BCE rappresenta un costo aggiuntivo di 40 miliardi di euro all'anno.

Costi che devono essere coperti riducendo la spesa pubblica. Questa situazione si verifica in un contesto in cui i francesi ritengono sempre più che il debito sia diventato "illimitato e senza costi".

In ogni caso, le misure adottate dalla BCE mirano a far scendere l'inflazione a circa il 2% annuo nei prossimi anni. 

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